Secondo la risposta n. 377 del 10 luglio 2023 dell'Agenzia delle Entrate, è stato confermato che è possibile beneficiare del Superbonus 90% per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, anche nel caso in cui un immobile in precedenza inagibile diventi abitazione principale al termine dei lavori. Tuttavia, è necessario che l'unità immobiliare oggetto dei lavori sia adibita ad abitazione in cui il contribuente, o i suoi familiari, dimorino abitualmente al termine degli interventi.

Nel caso specifico analizzato dall'Agenzia delle Entrate, si trattava di un'immobile acquistato come prima casa, ma descritto come parzialmente crollato e inagibile. La contribuente desiderava effettuare un intervento di demolizione e ricostruzione utilizzando il Superbonus 90%. Tuttavia, essendo l'immobile inizialmente inagibile, non poteva stabilirvi la residenza. La domanda era se fosse possibile beneficiare delle agevolazioni non essendo l'immobile sin dall'inizio l'abitazione principale.

La risposta dell'Agenzia delle Entrate conferma che, a partire dal 1° gennaio 2023, è possibile usufruire del Superbonus 90% per interventi su unità immobiliari destinate ad abitazione principale. La legge richiede che il contribuente sia il titolare del diritto di proprietà o di diritto reale sull'immobile e che l'immobile stesso sia adibito ad abitazione principale. Inoltre, il contribuente deve avere un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro, determinato secondo le disposizioni specifiche.

La circolare n. 13/E del 2023 precisa che per "interventi avviati dal 1° gennaio 2023" si intendono generalmente quelli per i quali la comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) è stata presentata dopo il 31 dicembre 2022, ma possono rientrare anche interventi per i quali la Cila è stata presentata in precedenza, a condizione che si dimostri che i lavori abbiano avuto inizio nel 2023.

In sintesi, se un immobile precedentemente inagibile diventa abitazione principale al termine dei lavori, è possibile beneficiare del Superbonus 90% per le spese sostenute, a condizione che l'immobile sia adibito ad abitazione principale al termine degli interventi.